Chi siamo

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Nascita ed evoluzione del rifugio

Siamo Elisa ed Alessandro, cofondatori del Rifugio Zoo Station.
Nel 2016 abbiamo pensato di ripulire un piccolo terreno di pochi metri quadrati di proprietà del nonno per poter passare qualche ora all’aria aperta e fare qualche pranzo con gli amici, noi che abitavamo in un condominio e che per lavoro passavamo ore ed ore tra le stesse quattro mura. In questo terreno c’era un recinto fatiscente con qualche gallina anziana che non produceva più uova.
Quelle galline, vissute in solitudine, hanno gradito da subito la nostra presenza e siamo riusciti a convincere il nonno a non farle finire in pentola. Le galline si sono dimostrate individualità ben distinte l’una dall’altra, ognuna con i propri gusti e il proprio carattere.

Da lì abbiamo deciso di accogliere due caprette in difficoltà destinate a macellazione. Si chiameranno Temporale e Caramella. L’idea era stata di Elisa, che aveva sempre sognato di avere due caprette. Per farla accettare ad Alessandro la propose dicendo che avrebbero tenuto pulito l’ambiente senza bisogno di decespugliare.

Potremmo proseguire ancora a lungo per arrivare all’attuale Rifugio Zoo Station, una vera e propria Organizzazione di Volontariato orientata al benessere animale e al reciproco rispetto tra specie.

Mille peripezie ci hanno portato agli attuali 3 ettari di terreno, con più di cento animali di varie specie che sono passati dal rifugio, alcuni dei quali riliberati quando possibile.

Al Rifugio ci sono (o sono stati) pony, gatti, cani, pecore, capre, oche, conigli, maiali, tartarughe, scoiattoli, poiane, civette, topini di campagna, cavie, puzzole, gazze, piccioni, passerotti, pappagalli, pipistrelli e tutto ciò che l’Universo decide di presentarci nei momenti più inaspettati.

Per anni abbiamo portato avanti tutto da soli, spesso tra le perplessità di amici e parenti che vedevano quanto tempo, fatica e risorse economiche ci portasse via il sostentamento di tutti gli animali.

Poi, durante l’adozione dal canile di una maremmana fobica (fobica vera) l’algoritmo di Instagram premia un nostro reel facendolo vedere a più di 1 milione e 400 mila persone. La pagina passa da poche centinaia di followers a più di 6000, permettendoci di entrare in contatto con tantissime anime interessate al nostro progetto che ci hanno spinto a istituzionalizzare il tutto registrandosi come associazione e che ci sostengono mensilmente con donazioni che, per quanto non coprano tutte le spese, ci permettono di poter fare molto di più di ciò che avremmo potuto fare da soli.

I progressi del Rifugio sono continui ma, grazie alla rete che si è creata con chi ci segue e sostiene, adesso possiamo sognare sempre più in grande, per noi ma soprattutto per i nostri (e vostri) amati animali.

Il RIFUGIO

I primi animali furono messi nel 2016 in un terreno di pochi metri quadrati. Ben presto si rese necessario (nel 2018) l’acquisto di un terreno più adatto, di 6000mq. Era un ex vigneto dismesso e c’è voluto molto impegno e fatica per bonificare e recintare. Nel tempo abbiamo costruito recinti sempre più adatti alla convivenza delle varie specie e nel 2024 si è concretizzato (con i risparmi dei nostri rispettivi lavori al di fuori del Rifugio) l’acquisto di un terreno confinante di 2 ettari con una zona panoramica, 200 ulivi e 6000 mq di vigna per la produzione di olio e vino il cui ricavato va totalmente a sostegno del Rifugio.

SPIEGONE ANTISPECISTA

(per chi ha voglia di approfondire)

 

Il Rifugio Zoo Station non è solo un luogo fisico che raccoglie animali, è un luogo che raccoglie storie. Tutti gli ospiti vengono da situazioni di maltrattamento, incuria e ingiustizia. Ognuno ha alle spalle una storia che non può raccontare in prima persona e noi cerchiamo, attraverso i nostri social, di farlo al posto loro.

I nostri protagonisti sono già al sicuro ma questo non ci basta. La loro esperienza deve servire per accendere una luce sui loro fratelli meno fortunati affinché non esistano anime invisibili. Affinché non esistano differenze tra specie e tra individui della stessa specie.

Il nostro obbiettivo non è tanto quello di sentirsi dire “bravi” quanto quello di avvicinare le persone al pensiero antispecista, affinché si possa arrivare ad un cambiamento culturale e sociale. Il nostro sogno è trasmettere a chi ci segue che l’amore e il rispetto che diamo (e che riceviamo) dai nostri amati cani e gatti è lo stesso che meritano di ricevere (e poter dare) anche tutte le altre specie animali che invece sono considerate da reddito o da sfruttamento.

Una quantità enorme di anime viene uccisa ogni giorno e non è vero che non si può fare niente. Ci sono tanti piccoli gesti quotidiani che passano dalle nostre scelte di consumo, compresa la scelta di sostenere rifugi come il nostro che, quotidianamente e grazie a internet, riescono a dare una testimonianza diversa dalle solite pubblicità nei mass media nelle quali gli animali sono felici di donarsi alla tavola mutilandosi pezzi con il sorriso ben stampato in viso.

In un supermercato, davanti alla locandina di un maiale disegnato che si affettava una zampa, la nostra bambina Sofia ci chiese: “ma perché il maiale si taglia una zampa e lo fanno che ride?

Attraverso il contatto quotidiano con gli ospiti del rifugio e quello digitale con chi segue i nostri social, ci rendiamo conto di essere in una terra di mezzo tra un presente pieno di sofferenza (e minimizzazione di questa per risolvere la dissonanza cognitiva) e un futuro che potrebbe portare a cambiamenti significativi. Speriamo di essere un luogo, fisico e multimediale, di riflessione e di messa in discussione di scelte di consumo acquisite dalle generazioni precedenti e, soprattutto, da chi ci vuole vendere prodotti alimentari sempre più a basso costo per il borsello ma sempre più ad alto costo per la sofferenza che comportano agli esseri invisibili.

Quando alcuni dei nostri followers fanno il primo passo, quello di prendere coscienza che stanno contribuendo alla sofferenza, si crea un disagio che spesso viene condiviso nei messaggi che riceviamo (e ai quali ci fa piacere rispondere, ben sapendo, per averlo vissuto sulla nostra pelle, che spesso sono argomenti difficili da trattare anche con amici e parenti, soprattutto a tavola). Qui non ci sono però i buoni e i cattivi, c’è solo da prendere consapevolezza e, talvolta gradualmente, talvolta drasticamente, iniziare a fare scelte diverse.

I nostri animali non sono speciali rispetto ad altri che vediamo negli allevamenti intensivi, hanno semplicemente avuto la possibilità di essere se stessi in barba all’identità che l’industria alimentare ci vuole propinare.

In questo percorso di consapevolezza noi ci mettiamo grande impegno ma se riusciamo ad essere sempre più efficaci è grazie all’aiuto che riceviamo da chi ci segue e sostiene, con supporto morale e/o economico. Con le donazioni ma anche con la condivisione della pagina, delle storie e dei nostri contenuti.

Chi ci sostiene può dirsi parte integrante del Rifugio Zoo Station!

OBIETTIVI FUTURI E COLLABORAZIONI

 

Spesso ci capita di ripercorrere le varie evoluzioni di questi anni e ci rendiamo conto che “volere è potere”. Nel percorso incontriamo difficoltà di ogni genere ma siamo convinti che, per la legge dell’Attrazione, l’energia del luogo e degli animali ci aiuta ad avere una predisposizione mentale grazie alla quale i nostri pensieri diventano realtà.

Questo ci porta a considerare altre evoluzioni, alcune dietro l’angolo, altre per le quali ci vorrà ancora un po’ più di tempo.

Ci stiamo strutturando per ospitare al Rifugio non solo visite private ma anche eventi, conferenze, concerti e dibattiti, destinando alcune zone ad attività sportive e di meditazione.

Abbiamo richieste dalle scuole (per visitarci e per averci come ospiti nelle classi), abbiamo richieste da associazioni vicine agli esclusi e agli svantaggiati.

Ci piacerebbe dare una possibilità di contatto diverso anche a degli studenti di medicina veterinaria che di solito vivono professionalmente questi animali solo con clienti che ne traggono un reddito negli allevamenti.

Grazie all’acquisto (con i risparmi dei nostri rispettivi lavori al di fuori del Rifugio) di un terreno adiacente con 200 ulivi e 6000 mq di vigna, produciamo olio e vino il cui ricavato va totalmente a sostegno del Rifugio. Nel farlo, ci piacerebbe coinvolgere le persone nella riscoperta di un vissuto che spesso se ne va con le generazioni passate, rischiando di perdersi, accentrato da grandi aziende di produzione oleo vinicola.

In conclusione, insieme alla possibilità di poter dare una seconda vita ad un numero sempre maggiore di animali che fino ad ora hanno vissuto situazioni di difficoltà, il nostro obiettivo è aprirsi sempre di più anche a uno degli animali tra il più ingabbiato di tutti: l’essere umano!